Escursione del 25-2-09 Marturanum - Didattica delle Scienze

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Escursione del 25-2-09 Marturanum

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Cronaca di una giornata

Testo di Leonardo Cola  ed immagini di Larisa Luzinschi  



La mattina del 25 Febbraio, in Via Camillo Serafini un gruppo di ragazzi capitanati da due docenti, Comandini e  Di Sevo, si apprestano ad iniziare un'avventura mozzafiato immersi nella natura. Nonostante il nostro docente di Biologia ci avesse fornito il giorno prima un dettagliato Decalogo del Buon Escursionista, molti di noi arrivano all'appuntamento vestiti come in un normale giorno di scuola e sprovvisti di un abbigliamento adatto (!) Tutti quanti non vedono l'ora di partire e dopo alcuni minuti di attesa finalmente il viaggio inizia.
L'andata trascorre tranquilla, passata dalla maggior parte di noi ad ascoltare musica affiancati dal nostro caro compagno: l'MP3.  Altri la trascorrono invece nel guardare il paesaggio circostante meravigliandosi alla vista del mare che risaltava contro i campi coltivati della campagna romana. Dopo circa due ore raggiungiamo il paese di Barbarano Romano (Prima tappa della nostra escursione) e subito ci accorgiamo della particolarità di questa piccolo centro abitato, simile ad un presepe.  Lo attraversiamo per raggiungere l'entrata del canyon, una lunga scalinata scavata nel tufo che collega la parte superiore del paese con il Fosso del Biedano in cui trascorreremo il resto della giornata.  


Dopo una breve spiegazione sulla presenza del tufo in quella zona, ci avviamo verso il sentiero vero proprio, qui molti di noi rimangono stecchiti alla vista di un cartello "5 Km da Blera".  Ci inoltriamo così nel bosco: il fango è dappertutto ma anche rovi, spine, tronchi e un torrente molto caro a tutti noi. Ci troviamo ad attraversarlo circa sei, sette volte. Molti quasi cadono dentro al fiumiciattolo, si bagnano le scarpe, fanno diversi scivoloni e chi più ne ha più ne metta. Altri invece impavidi e forzuti senza difficoltà lo attraversano con facilità ritrovandosi dall'altra parte in un batter d'occhio.

Alcuni di loro si divertono a tirare i sassi contro gli escursionisti in difficoltà altri invece li aiutano ad attraversare il torrente e a costruire dei veri e propri ponti di sassi!!!! Tra varie peripezie e numerose difficoltà  il nostro viaggio continua... La strada però e aspra e forte... Non c'è da preoccuparsi perchè ci sono pronte delle "Giovani Marmotte" ad aiutare a superare i passaggi più impervi e ripidi. Ecco che quindi si distinguono alcuni ragazzi ma anche ragazze che si cimentano nel prestare soccorso e ad aiutare i compagni ad attraversare il torrente, scendere da una discesa accidentata ecc.

Immerse nel verde man mano che procediamo troviamo diversi ruderi e costruzioni risalenti ai Romani (tra cui il Ponte del Diavolo) ma anche agli Etruschi in un percorso che sembra farci rivivere un tempo lontano. Alcuni di noi si trovano a proprio agio nella natura tanto che si lasciano andare ad atteggiamenti animaleschi. Dopo una lunga camminata ci fermiamo per una mezzora, tempo per riposarci e ricaricarci con una buona dose di panini, biscotti e molte altre leccornie.  Nessuno di noi, colpito dalla natura e soprattutto attento a dove mettere i piedi, sembra essere stanco anche se qualcuno rimpiange la più familiare città. Verso la fine dell'escursione forse per la stanchezza si cominciano a creare dei gruppi, tanto che alcuni si ritrovano quasi vicino al paese di Blera quando altri invece sono ancora "nel bel mezzo di una selva oscura"…. Aspettando alcuni minuti però tutti e 40 gli escursionisti riescono finalmente a raggiungere il tratto finale e dopo poco a vedere segni di civiltà moderna, si tratta del paese di Blera!!!!

Qui sostiamo in un bar, tempo per riprenderci, per poi essere scortati dal pullman verso l'ultima avventura del giorno: le Necropoli Etrusche di San Giuliano. Luogo che raggiungiamo dopo che l'autista ha sbagliato un paio di strade… La Necropoli nonostante sia molto suggestiva ci riserva poche emozioni, a causa della fretta di ritornare a Roma e per il freddo gelido che c'era… Riusciamo però a visitare diverse tombe etrusche che ci vengono accuratamente descritte dalla nostra professoressa di Storia dell'Arte ma non riusciamo ad arrivare alla chiesa di San Giuliano costretti a ripiegare verso il pullman.
Inizia così "l'ultimo viaggio" quello finale verso Roma in cui a colpirci è il bellissimo tramonto sul mare che ci accompagna per un tratto del ritorno, condimento a una giornata meravigliosa e tribolata in mezzo alla natura, quest'ultima che ci stupisce ogni volta e che ci fa capire che anche lontani dalla città e dai nostri "supporti elettronici" riusciamo a divertirsi  e a ritrovare noi stessi passando e condividendo emozioni con i nostri compagni di viaggio.  

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