Escursione del 27-4-2010 - Didattica delle Scienze

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Escursione del 27-4-2010

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Un'Escursione all'Anfiteatro Linceo

Testo e foto di Edoardo Cassetta
2° D a.s. 2009-2010

Il 27 aprile 2010 era arrivato; per molti era soprattutto il giorno di una normale uscita grazie alla quale si potevano saltare le due ore di matematica del martedì. Il docente di scienze ci aveva annunciato questa gita all'ultimo momento, informandoci velocemente sulla zona da visitare, l'abbigliamento da indossare da studiare sul sito web e su chi sarebbero stati i nostri docenti accompagnatori (Flavio Comandini il nostro docente di Scienze e Gesualda Di Sevo docente di Arte e Disegno). Noi subito abbiamo deciso che avrebbe potuto essere un'opportunità per fare la nostra seconda e ultima gita dell'anno! Volete sapere com'è andata, cosa abbiamo visto, quanto ci siamo divertiti oltre le nostre aspettative?
Siamo partiti con un po' di ritardo dalla scuola e siamo arrivati al sito verso le 10.30; scesi dal pullman Comandini, il professore di scienze, inizia ad armarsi per l'escursione caricandosi di zaini e borsette contenenti cartine, videocamera e macchina fotografica (rigorosamente Nikon!), scarponi da trekking e racchette per la camminata!

Si attrezza anche la professoressa Di Sevo! Fra me penso - qua si fa sul serio! Ci siamo inoltrati nel bosco e il cammino non sembrava così noioso, anzi, abbiamo dovuto fare attenzione a non pungerci con spine che a un certo punto - credete - sembrava che spuntassero da tutte le piante. Il professore nel frattenpo ci spiegava il nome dei tanti fiori che via via incontravamo. Ci siamo inoltrati nel bosco e il cammino non sembrava così noioso, anzi, abbiamo dovuto fare attenzione a non pungerci con spine che a un certo punto - credete - sembrava che spuntassero da tutte le piante. Il professore ci spiegava il nome dei tanti fiori che via via incontravamo.
Ad un certo punto abbiamo avuto la sensazione di aver perso il sentiero.  Era vero: ci eravamo persi … Non credevo che in una gita scolastica potesse succedere, ma evidentemente non sapevamo più dove eravamo e abbiamo incominciato a scendere dal versante del monte per ricongiurgerci con la strada asfaltata, attenti a non scivolare sul terreno fangoso, dato che moltissimi di noi non avevano scarpe adatte.

Ritovato il sentiero, abbiamo prosegiuito proseguire per la meta che i docenti ci avevano preannunciato: il "pratone". Lungo il cammino abbiamo incontrato delle mucche maremmane e cavalli al pascolo brado.
Alcuni di noi mostravano un affanno vistoso ma anche la profesoressa era affaticata. Il sentiero infatti era cosparso di grossi sassi sui quali era molto faticoso camminare per il dolore procurato alle caviglie. Andando avanti abbiamo incontrato molti altri fiori che non sono sfuggiti all'obiettivo del professore di scienze.
In effetti la camminata è stata piuttosto stancante, soprattuto i lungi tratti in salita ma credo che sia stata la giusta occasione di stare in mezzo alla natura, nella quale non si ha nessuna comodità tecnologica (esempio - orrore! - i telefoni non prendevano) e che la quasi totalità di noi vede raramente.

Finalmente all' ora di pranzo abbiamo raggiunto il "pratone di Monte Gennaro" dove abbiamo potuto finalmente mangiare. Aperti i nostri panini, ha iniziato però a piovere! Nonostante ciò, la professoressa voleva accendere un fuoco; tutti erano scettici sulla possibile riuscita dell'impresa. Ostinata ha incominciato a raccogliere le cosidette "frasche" e buttarle su di uno spazio gia' adibito da qualcunaltro a focolare. Forse la fortuna ci avrà aiutato, ma il fuoco si è acceso e ha smesso anche di piovere.
Forse la parte più divertente è stata quando abbiamo giocato scalzi e abbiamo ballato con la professoressa, oppure abbiamo rincorso le mucche al pascolo… veramente un bel pomerriggio !
Alle 16.00 siamo dovuti ripartire, questa volta imboccando il sentiero giusto, ma arrivando al punto di partenza tremendamete stanchi, tanto che molti di noi sul pullman (compreso lo scrivente) si sono addormentati.
Complessivamente un'uscita magnifica sia a livello didattico che sul piano del divertimento; un'esperienza, come ci hanno promesso i docenti, sicuramente da rifare.

Web by Flavio Comandini
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